Le malattie da alimentazione

"Una malattia può avere mille padri ma una sola madre: l'alimentazione squilibrata"

                                                                                                                                                  Proverbio cinese

CHE COSA SONO LE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI?

QUALI SONO LE CAUSE DI TOSSINFEZIONI ALIMENTARI IN ITALIA?

QUALI SONO LE NORME IGIENICHE DI DIFESA CONTRO LE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI?

COSA E QUALI SONO LE MALATTIE DA CARENZE ALIMENTARI?

COSA E QUALI SONO LE MALATTIE DA ECCESSI ALIMENTARI?

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CHE COSA SONO LE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI?

Sono malattie derivate da infezioni o da tossine presenti nel cibo.
Il cibo adatto alla colonizzazione da parte dei batteri che necessitano anche di acqua e temperature adatte, incentiva la produzione da parte di questi di sotanze chimiche dannose per l'uomo che sono dette tossine.
Perciò questo cibo può provocare due tipi di malattie:

  • le infezioni, quando questi batteri giunti nel corpo umano vi si moltiplicano.

  • le intossicazioni, quando le tossine prodotte causano una malattia.
 
 

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QUALI SONO LE CAUSE DI TOSSINFEZIONI ALIMENTARI IN ITALIA?

    Le più diffuse sono:
 
 
Le salmonelle:
sono un gruppo di batteri che vivono nell'intestino e sono trasmesse dalle feci seguendo la via orofecale (cioè <bocca-feci>)
- fuori dall'uomo si moltiplicano nella carne, nel latte nelle uova e nella crema.
- la malattia, detta salmonella, si manifesta da 12 a 24 ore dopo il pasto e provoca nausea, vomito, diarrea e febbre.
- si guarisce in circa una settimana, ma in qualche caso si può arrivare anche alla morte.

 
 
• Gli strafilococchi:
ne esistono moltissime specie, ma solo alcune producono una tossina.
La malattia è dovuta a questa tossina, non all'infezione; perciò ci si ammala solo se gli strafilococchi hanno avuto il tempo di produrre la tossina prima che il cibo venga ingerito.
- questa tossina resiste alla temperatura e perciò il cibo rimane pericoloso anche se viene cotto.
- la malattia si presenta dopo poche ore con nausea, vomito e diarrea ma senza febbre
- in genere basta un giorno per guarire.

 
 
• Il botulino:
è un batterio che resiste bene anche al calore.
- è capace di svilupparsi in ambiente privo d'aria e quindi è pericoloso soprattutto nei cibi in scatola, produce una tossina che può essere mortale in due casi su tre.
- i casi di avvelenamento più frequente provengono da carne in scatola e da conserve vegetali preparate in casa.
- la malattia inizia dopo un periodo che va da mezza giornata a tre giorni; si hanno dolori e vomito seguiti da disturbi agli occhi, alla deglutizione e alla respirazione.

Come preparare le conserve casalinghe?
- i vasetti di conserve casalinghe vanno tenuti in un luogo fresco finchè sono sigillati e poi rigorosamente in frigo, perchè sotto i 10°C la tossina non si sviluppa.
- purtroppo le alterazioni che la tossina del botulino causa al cibo sono in genere minime e non percepibili da gusto e olfatto: confezioni gonfie o da cui esce gas all'apertura, bollicine, cattivi odori ordinano comunque di gettare senza esitazione il prodotto.
- bisogna usare sempre mani o posate pulite quando si preleva il contenuto del vasetto di conserve: il botulino, infatti, si può introdurre anche con le mani o posate sporche.
- la bollitura per dieci minuti del cibo neutralizza la tossina del botulino, perché è sensibile al calore.

 
 
Il clostridio:
ne esistono molti tipi fra cui uno, detto perfrìngens, capace di produrre una tossina pericolosa per l'uomo.
- la sua caratteristica è di poter resistere anche nell'acqua bollente per qualche ora.
- l'avvelenamento più frequente avviene così: si cuoce la carne qualche ora prima di mangiarla e la si lascia nel piatto, fuori dal frigorifero. Nelle ore che passano il clostridio si sviluppa e produce la sua tossina.
- la sua tossina causa diarrea e dolori di pancia senza vomito.

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QUALI SONO LE NORME IGIENICHE DI DIFESA CONTRO LE TOSSINFEZIONI  ALIMENTARI?

     In sostanza le difese sono due:

  impedire che i batteri giungano nel cibo seguendo semplicemente con alcune norme igieniche elementari:

- tenere puliti gli ambienti in cui si prepara o consuma il cibo;
- lavarsi le mani prima dei pasti e prima di cucinare;
- aquistare gli alimenti solo nei negozi ben puliti;
- lavare accuratamente la frutta e la verdura;
- coprire il cibo, in modo da tener lontani gli insetti;
- cuocere al lungo i cibi potenzialmente pericolosi.

impedire che i batteri si moltiplichino mangiando l'alimento appena cucinato, oppure tenendolo tutto il tempo in frigorifero dove il freddo impedisce ai batteri di moltiplicarsi e di produrre le loro tossine.

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COSA E QUALI SONO LE MALATTIE DA CARENZE ALIMENTARE?

L'iponutrizione si verifica quando i nutrienti sono consumati al di sotto dei fabbisiogni fisiologici dell'organismo a causa di una delle seguenti condizioni:

- scarsa quantità di cibo;
- inadeguata preparazione degli alimenti;
- monotonia alimentare;
- consumo di alimenti accessivamente raffinati o trattati;
- cattivo assorbimento dei nutrienti.

Tra le principali patologie da carenze nutritive consideriamo:
 

La malnutrizione proteico calorica:
dovuta a carenze di proteine e di energia, si manifesta sotto forma di:
kwashiorkor: è carattezizzata da ridotto sviluppo corporeo, edemi, caduta dei capelli, pallore, anemia e dermatite con cute di color rosso vivo. Colpisce i bambini e la mortalita è elevata.
marasma: determina grave decadimento delle attività dei diversi organi e apparati dell'organismo, si manifesta con perdità di peso e profonda astepia.
 

Le malnutrizioni vitaminiche:
sono dovute a carenze di vitamine:
Le avitaminose (mancanza totale di una o più vitamine) si presentano con patologie particolarmente gravi e a volte mortali soprattutto nei paesi del Terzo mondo.
Le ipovitaminose (mancanza parziale di una o più vitamine) sono assai diffuse in tutto il mondo e presentano un quadro clinico più o meno complicato a seconda della gravità della carenza.
In occidente, per esempio, è più corretto parlare di carenze vitaminiche marginali dovute al trattamento dei cibi, alla monotonia dei pasti, all'abuso di alcool e dei farmaci.
I fenomeni di ipovitaminosi sono responsabili di stress, debilitazione e situazioni di deperimento organico.
 

MALATTIE DA CARENZA DI ALCUNE VITAMINE
Carenza di vitamine liposolubili:
Vitamina A  - Emerolalopia: cecità notturna e alterazione della visione dei colori.
- Xeroftalmia: danno irreversibile dell'epitelio corneale per secchezza e ulcerazione.
- Crescita ridotta, pelle rugosa, maggiore suscettibilità alle infezioni e ad alcune malattie tumorali.
Vitamina D - Rachitismo: si manifesta nei bambini con deformazione delle ossa e ritardo della crescita.
- Osteomalacia: si manifesta negli adulti con fragilità e dolori ossei.
Vitamina E - Danni ai globuli rossi del sangue e predisposizione verso alcune malattie degenerative.
Vitamina K - Emoraggie, specialmente nei neonati. 
 Carenza di vitamine idrosolubili:
Vitamina C - Scorbuto: malattia caratterizzata da sanguinamento delle gengive, emorragie, pelle ruvida e secca, perdita dei denti, deperimento generale. Lo scorbuto era diffuso in passato tra gli equipaggi marini che non potevano consumare vegetali freschi. Oggi si possono verificare carenze marginali di vitamina C, responsabile di stress, mal di testa, debolezza e scarsa resistenza alle infezioni. 
Vitamina B1 - Beri-beri: malattia diffusa tra le popolazioni asiatiche che si nutrono quasi esclusivamente di riso brillato. Il beri-beri è caratterizzato da paralisi progressiva degli arti inferiori, confusione mentale, debolezza muscolare e danni al miocardio. 
Vitamina PP - Pellagra: malattia diffusa alla fine del secolo scorso tra le popolazioni del Nord-Italia che si nutrivano quasi esclusivamente di polenta. Pellagra significa "pelle-agra" ed è anche detta malattia delle "3 d" in quanto risulta caratterizzata da: dermatite, diarrea, demenza. 
Vitamina B12 - Anemia perniciosa: questa malattia detta anche anemia macrocitica è assai diffusa in tutto il mondo ed è caratterizzata da una alterazione dei globuli rossi nel sangue. Risulta più frequente nei casi di diete vegetariane strette ed in mancanza del  fattore intrinseco che ne favorisce l'assorbimento a livello dello stomaco.

  • L'anoressia:
indica uno stato di perdita o diminuzione dell'appetito.
Si riscontra con una certa frequenza dei soggetti affetti da disturbi fisiologici o nel decorso di alcune malattie infettive o degenerative.
L'anoressia mentale è una sindrome psico-patologica caratterizzata dal rifiuto continuo di alimentarsi.
Compare in genere nel sesso femminile, tra i 15 e 25 anni. Nell'anoressia mentale il dimagrimento viene cercato con ostinazione ed è accompagnato da una notevole depressione psichica e da amenorrea.
La cura assai complessa richiede lunghi periodi di psicoterapia, accompagnata da un cambiamento dell'ambiente familiare che, con la sua incomprensione, debolezza o autoritarismo, rinforza questo tipo di disturbo del comportamento.
 

Le malnutrizioni saline:

I sali minerali costituiscono circa il 4% in tutto il corpo, e sono indispensabili sia per la loro funzione strutturale che per la corretta catalizzazione di molte reazioni metaboliche.
La carenza o l'eccesso di sali minerali nella dieta è responsabile a lungo andare di alcune gravi patologie.
 

MALATTIE DA CARENZA DI ALCUNI SALI MINERALI
Calcio (Ca) La decalcificazione accompagnata da carenza di vitamina D è responsabile di rachitismo (deformazione delle ossa) nel bambino, ed osteoporosi (fragilità delle ossa) nell'adulto.
Altri disturbi sono l'ipereccetabilità nervosa (convulsioni tetaniche), decalcificazione dei denti e ritardo nella coagulazione del sangue.
Ferro (Fe) La carenza di ferro nella dieta è responsabile di una forma di anemia (anemia microcitica ipocromica) caratterizzata da una riduzione di emoglobina totale nel sangue.
Il ferro proveniente da alimenti di origine animale viene assorbito più facilmente rispetto a quello di origine vegetale.
L'assorbimento è inoltre favorito dalla presenza di vitamina C e ostacolato da acido fitico e tannini. 
Iodio (I) La carenza di iodio nella dieta e la conseguente diminuzione del suo contenuto nella tiroide, è responsabile di ipotiruidismo che si manifesta come "gozzo endemico" in circa il 10% della popolazione italiana.
Fluoro (F) La mancanza di fluoro è responsabile di una maggior frequenza del deterioramento dei denti e di una aumento della  carie

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COSA E QUALI SONO LE MALATTIE DA ECCESSI ALIMENTARI?

L'eccesso alimentare è un fenomeno tipico della società dei paesi ricchi e stà assumendo importanza e dimensione tali da caratterizzare tutta una serie di malattie dette "della civilizzazione":
 

La bulimia:
è un aumento anormale della sensazione di fame che porta alla vorace introduzione di cibo, seguita a volte da depressione psichica e da senso di colpa.
La bulimia, accompagnata dal bisogno di ingerire grandi quantità di alimenti, può essere sintomo di vari disturbi: malattie dell'apparato digerente, malattie metaboliche, malattie endocrine, malattie psichiatriche e del comportamento.
Questo tipo di disturbo spesso è associato nella persona che soffre di anoressia, per cui il soggetto dopo essersi abbondandemente abbuffato, si procura il vomito nella ricerca di una magrezza costituzionale ad ogni costo.

L'ipertensione:
Con questo termine si intende l'aumento della pressione sanguigna nelle arterie e nelle vene oltre i valori medi normali.
L'ipertensione arteriosa comporta gravi rischi per la salute in quanto è responsabile di alterazioni a carico delle arterie del cervello, degli occhi, dei reni e del cuore (che è sottoposto ad uno sforzo maggiore). E' stato dimostrato che per l'iperteso il rischio di morire di  ictus o infarto è doppio rispetto alla popolazione normale.

L'aterosclerosi e l'arterosclerosi:
sono malattie che colpiscono i vasi sanguigni, caratterizzate dalla deposizione di sostanze lipidiche nella parte interna delle pareti di vasi e arterie.
La prima consiste nella formazione di ateromi che otturano i vasi suddetti portando, a lungo andare, ad infarto o ictus cerebrale;
La seconda, invece, causa l'indurimento delle pareti delle arterie provocando, spesso, emorragie a livello di capillari.

L'obesità:
è una condizione patologica caratterizzata da un enorme accumulo di grasso nell'organismo.
Il soggetto obeso viene definito tale, quando supera del 20% il prorpio peso ideale (compreso di solito tra il 10-15%). Oggi si considera più precisamente l'indice di massa corporea (IMC) che deriva dal rapporto fra il peso corporeo in chili e la statura in metri al quadrato.
Le cause dell'obesità sono diverse e nascono dalla combinazione di numerosi elementi, fra i quali la predisposizione genetica, fattori di tipo psicologico, disturbi metabolici, situazioni ambientali, etc.
L'obesità può assumere configurazioni assai diverse per cui possiamo distinguere:
- l'obesità di tipo androide (che predilige gli uomini), con grasso localizzato prevalentemente in sede addominale e viscerale;
- l'obesità di tipo ginoide (che predilige le donne), con grasso localizzato per lo più a livello delle cosce e dei glutei.
I problemi che l'obeso incontra non sono semplicemente di ordine estetico, ma soprattutto di tipo fisiologico dato che l'aumento di peso crea dei problemi più gravi di quanto possa sembrare superficialmente. L'accumulo di lipidi infatti può interressare anche alcuni organi come il fegato, il cuore e il pancreas provocando gravi danni alla loro funzionalità.
Quindi i sintomi che l'obeso riscontra più facilmente sono: diminuzione della forza fisica, disturbi cardiovascolari, predisposizione all'ipertensione arteriosa, dolori articolari, artrosi, diabete mellito, gotta, arteriosclerosi, tromboembolie, scompenso cardiaco e predisposizione verso alcune malattie tumorali.
La prevenzione e la terapia dell'obesità consiste nell'adottare un programma dietetico ipocalorico ma bilanciato nella ripartizione dei nutrienti.

Il diabete:
è una malattia del metabolsmo glucidico e viene normalmente distinto in:
Diabete mellito insulino-dipendente (IDDM).
Questa foma predomina nei bambini, negli adolescenti e nei giovani adulti ed è caratterizzata dalla distruzione di cellule beta del pancreas, responsabile della secrezione di insulina: ormone necessario perchè i tessuti possano utilizzare il glucosio nel sangue.
Diabete mellito non insulino-dipendente (NIDDM).
E' la forma di diabete più diffuso in tutti i paesi ed è correlato all'età con massima incidenza tra i 60-80 anni. In linea generale l'obesità è stata ampiamente accettata come fattore favorente per questo tipo di diabete. Cio è dovuto al fatto che l'obesità induce resistenza all'azione dell'insulina.
Nella cura del diabete è importante perseguire due obiettivi fondamentali, che sono il controllo del livello del glucosio ematico e la prevenzione delle gravi complicanze che la malattia comporta.
La pratica di una corretta alimentazione deve pertanto osservare:
- un basso apporto di zuccheri semplici (che non superi il 5% delle calorie totali);
- un apporto calorico complessivo proporzionale al peso;
- un apporto elevato di fibra solubile;
- grassi e proteine in funzione delle condizioni metaboliche.
 

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