CHE
COS'E' LA DIETA MEDITERRANEA?
Il termine "dieta mediterranea" è stato proposto
per la prima volta da A.Keys, negli anni '60 come dieta equilibrata e di
riferimento per la popolazione nord-americana (con alta incidenza di malattie
della "civiltà del benessere" quali aterosclerosi, arterosclerosi,
ipertensione, diabete, obesità e alcune forme di cancro).
La dieta mediterranea è una dieta appunto che
permette di mantenere lo stato di salute prevedendo il consumo di pasti
poveri dal punto di vista calorico ma ricchi di alimenti di origine vegetale.
QUALI
SONO GLI ALIMENTI TIPICI DELLA DIETA MEDITERRANEA E PERCHE' SONO UTILI?
Mangiare secondo la dieta mediterranea significa privilegiare il consumo di alimenti di origine vegetale come:
pane, riso, pasta
e ortaggi che contengono: amido, zucchero complesso, proteine, vitamine,
sali minerali e fibra.
Quest'ultima, soprattutto, svolge molte funzioni:
- stimola l'attività intestinale
- riduce il rischio di tumore al colon
- purifica il sangue da eccesso di colesterolo
- dà senso di sazietà
olio d'oliva,
frutta e verdura che contengono sostanze antiossidanti come le vitamine
E, A e C che ostacolano il processo distruttivo dei radicali
liberi responsabili dell'invecchiamento cellulare.
ridurre il consumo
di alcuni alimenti animali quali pancetta, lardo, fegato, interiora, latticini,
dolciumi, ecc. dando preferenza (con moderazione) al pesce, al latte parzialmente
scremato e alle carni bianche (pollo, tacchino, coniglio).
utilizzare talvolta
"piatti unici" che dal punto di vista nutritivo sostituiscono più
che efficaciemente gli usuali "primo" e "secondo". Un esempio di piatto
unico è rappresentato da pasta e fagioli (o ceci o lenticchie, ecc.).
PERCHE'
E' STATA RIVALUTATA LA DIETA MEDITERRANEA?
La dieta mediterranea è stata rivalutata per recuperare le più sane abitudini della nostra tradizione; abituduni abbandonate perchè sinonimo di "vita povera", ma che permettono di stare meglio mangiando meglio. Oggi esistono valide prove scientifiche che ci dimostrano quanto la suddetta alimentazione riduca i rischi di insorgenza delle cosidette "malattie del benessere":
studi epidemiologici
effetuati dagli istituti MARIO NEGRI (e in particolare dal MARIO NEGRI
SUD) sull'incidenza di mortalità per malattie cardiovascolari nei
paesi Europei ci dicono quanto questa sia più alta nei paesi settentrionali
rispetto a quelli dell'Europa meridionale dove la tradizione alimentare
sana è ancora salda.
una ulteriore
ricerca, sempre effettuata dal MARIO NEGRI SUD, ci dice che in Abruzzo
la mortalità per cause cardiovascolari è minore che nel resto
d'Italia e in particolare la mortalità per infarto è inferiore
al 23% rispetto alla media italiana.
un altro studio
epidemiologico pubblicato, questa volta, dalla prestigiosa rivista medica
internazionale: il Lancet di Londra fa riferimento ad una asserzione molto
semplice: gli Indiani che vivono a Londra e ne hanno quindi assimilato
usi e costumi sono incredibilmente più colpiti da malattie cardiovascolari
rispetto ai parenti rimasti nella regione del Punjab, che pur avendo la
stessa predisposizione genetica alle suddette malattie, hanno conservato
la loro tradizione alimentare originale.